Ospita ¬ Joglando il vento


Creazione Allestimento Danza/Teatro.
Sonorità Occitane e Contemporanee.
Con la partecipazione di Migranti/Rifugiati grazie alla Diaconia Valdese.

Accogliere è ricevere presso di sé, come ammettere nel proprio gruppo. Questa urgenza fondamentale muove il processo creativo dello spettacolo. Un gruppo di artisti tra danzatori, attori, cantanti e musicisti, con esperienze molto differenti tra loro, accolgono nella rappresentazione alcuni Rifugiati da poco arrivati in Italia. Prende forma così un contatto reciproco quasi timido ma autentico, che determina l’architettura coreografico/drammaturgica dell’allestimento.

I corpi agiscono nello spazio che si trasforma, perché l'incalzare danzato porta con sé la solitudine e l'età dell' innocenza.

Ecco allora Ulisse:

Dove fuggite al veder un uomo? Pensate forse che sia un nemico?

Odissea

Straniero accolto o respinto? E’ travolto dal sinuoso femmineo contatto, che avanzando misterioso e forte, cela una voce. Quella che sceglie la parte del mare.

Mare sospeso. Sospeso nel vortice della donna impetuosa e audace che disegna nell’aria segni dalle forme inaspettate, avvolte dai suoni vivi degli strumenti.

Nascono così parole da lingue più diverse, spezzate dal crepitio sincopato dei piedi.

Percuotono racconti.  Strappano desideri.

E fissano il presente di ciascuno, con gli occhi increduli, riempiti  di squarci infuocati, passati e violenti:

Nel 1209 a Béziers, furono massacrate 20.000 persone. Prima Crociata,  contro   un  signore Cristiano

All’incudine, si contrappone l’amore che infrange la regola e sbriciola la menzogna.

Produce un canto/danza che sussegue dentro accenti sconosciuti al pianoforte libero e pulsante, dove si raccolgono mani per modellare il nuovo infinito televisivo...

Ma siamo noi. Riconosciamo i fotogrammi in cui scorrono figure familiari, frastuono di parole e convinzioni che lasciano l’amaro sulla montagna in festa.

Stretti, Impauriti, Dispersi, avanzano invece, con le schiene ricurve, quelli senza festa.

Ci dicono del viaggio, dell'abbandono,  della paura mischiata alla salsedine, piangendo chi non tornerà dall’abisso.

Grazie è l’urlo nella terra agognata, dentro il Corridoio sperato.

Con rabbia acrobatica si addenta la vita, aggrappati al suo stelo di acciaio, che si torce oltre l’umano;  ma non spezza i rami frustati dal tempo.  Esplode e ribalta cadendo come una foglia si posa ai piedi del suo albero.

Allora rulla, non smette di rullare.  Il legno suo alleato canta.

Non sono colpi ma brividi sonori danzati che, attraversando radici millenarie di “convivencia” come dicono gli orgogliosi occitani, ci accompagnano  nell’ enigmatico cammino quotidiano, dove ci raggiunge infine una semplice domanda:

Ma allora che cosa ami, meraviglioso straniero? Amo le nuvole. Le nuvole che passano laggiù. Le meravigliose nuvole!  

Baudelaire

Lo spettacolo, prendendo come spunto alcuni aspetti della millenaria cultura occitana, mette in scena una suggestiva elaborazione, dove alle musicalità dei territori della lingua d’oc e all’accompagnamento pianistico, si uniscono la danza flamenca contemporanea, l’arte acrobatica della Pole Dance e sonorità vocali pop/jazz/rock. L’atto scenico arricchito da video proiezioni e da una narrazione, spazia da citazioni poetiche significative a temi contemporanei, dando supporto e amplificando la presenza dei rifugiati nell’allestimento. Un intreccio artistico che attraverso uno sguardo aperto e pluriculturale, sottolinea il messaggio del’Accoglienza.

A seguito del grande consenso ricevuto, grazie all ”avventura“ artistica di Joglando un Po tra il 2016 e il 2017 nei territori occitani piemontesi con il sostegno delle fondazioni Cr Cuneo, Cr Saluzzo, il progetto che presentiamo è la scelta più significativa e di attualità  per proseguire nella direzione di un’arte scenica creativa e sociale.

Ora arricchiamo la proposta per l’anno 2018 con una azione molto impegnativa, di grande valore simbolico/pragmatico e caratterizzata da 2 fondamentali aspetti:

A - Dentro il gruppo artistico e tecnico, che porterá  la nuova versione di Joglando in altri comuni occitani, avremo la presenza di Migranti/Rifugiati.  Concretamente saranno in scena, insieme alla compagnia, alcune donne e uomini immigrati. Mentre altri avranno una mansione tecnica.  Sono persone che stanno affrontando la difficile realtà di chi ha lasciato la propria terra, il proprio modo di vivere e si ritrova in un mondo molto diverso e complesso con le sue contraddizioni e pregi.

Nostro desiderio è quello di dare un contributo, come artisti,  alla costruzione di opportunità  lavorative e di relazione umana, ritenendo l’ambito delle arti sceniche un settore estremamente importante.  Il lavoro artistico manifesta un profondo valore sociale e culturale all’interno di una societá.  Oltre ad essere una professione,  la condivisione dell’atto creativo ci aiuta a rompere progressivamente i muri della paura, del sospetto e dell’indifferenza. Lo spettacolo diventa una sorta di “ tavola imbandita dove ospiti e ospitanti si nutrono reciprocamente….

Realizziamo, con la partecipazione di persone migranti-rifugiate dentro lo spettacolo,  una forma di accoglienza diretta ed empatica.  Ascoltiamo e diamo voce a “dimenticati”.  Siamo loro. Sono noi.

B - Crediamo profondamente che tale progetto possa diventare un' occasione efficace nel cammino laborioso della “Convivenza”. Auspichiamo che le amministrazioni comunali, le istituzioni pubbliche e private che sosterranno Ospita Joglando il Vento assieme alla nostra compagnia, faranno nascere un'esperienza/testimonianza che non si limiterà solo al Piemonte, ma agira' da trampolino per attraversare il territorio nazionale. Porteremo una voce dentro mille luoghi d'Italia, che racconterà l'impegno e lo sforzo di realtà piemontesi (artisti, associazioni, comuni, fondazioni, istituzioni regionali) nell’affrontare la complessa ed epocale “ Grande Accoglienza”.

Ideazione, coreograa, danza PAOLO ALFIERO
Collaborazione regia, disegno Iuci
FRANCESCO DELL’ELBA
Pole dance
FRANCESCA MOPA
Voce
MICHELA MOSSO
Tastiera, arrangiamenti, sequencing
CARLO BAGINI
Ghironda, cornamusa, auti SIMONE LOMBARDO
Corde e percussioni FABRIZIO FILIPPELLI
Chitarra e percussioni DARIO LITTERA

Attrice VALERIA TARDITO
Attore MOHAMAD KHEDRAWI (Siria)
Visual effect, video YUKI UNIA
Luci LORIS SPANU
Fonico MATTEO NIGROTTI    
Consulenza musicale
ANGELO GANGEMI
Assistenza tecnica  ALFIO CICERONE, FRANCESCO MOREA
Service ADOGONTOUR